
Dicono di noi - Too Good To Go
COMUNICATO STAMPA – TESTIMONIANZA
Tra gli store cittadini preferiti dai torinesi presso cui ritirare le Surprise Bag ci sono panetterie, negozi di alimentari, ortofrutta e pasticcerie.
Per valorizzare l’impegno degli esercenti locali nel contrastare lo spreco, Too Good To Go ha raccolto le testimonianze di alcuni partner come Eataly, Panfé e Luca Scarcella, attività impegnate da anni nel ridurre gli sprechi.
Panfé
Panfé, catena presente a Torino con 10 punti vendita, è partner di Too Good To Go da marzo 2024. “Per Panfé il tema del contrasto dello contro lo spreco alimentare è fondamentale per l’impatto ambientale, sociale ed economico che genera. La scelta di aderire a Too Good To Go è data dal fatto che una realtà come la nostra è soggetta, per natura, agli scarti alimentari, e proprio per questo motivo teniamo molto a trovare soluzioni per ridurli e contribuire alla sostenibilità e al benessere delle comunità in cui operiamo. Inoltre, condividiamo pienamente i valori di questo progetto e i suoi obiettivi” dichiara Noemi Cassaghi.
Una collaborazione che sta dando risultati importanti, con vantaggi da diversi punti di vista. “Dall’inizio di questa partnership abbiamo salvato 15.923 past evitando l’emissione di 42,99 tonnellate di CO2e” – prosegue – Grazie a Too Too Go To Go offriamo a chiunque la possibilità di acquistare pasti freschi e di qualità a prezzi accessibili, evitando che il cibo venga sprecato. Siamo felici di far parte di un programma che non solo aiuta l’ambiente, ma che rende anche la nostra attività più accessibile e vicina a tutti”.
E anche chi salva le Surprise Bag sembra esserne soddisfatto: “Gli utenti che acquistano dal nostro store tramite Too Good To Go sono soddisfatti del servizio e di trovarci sulla piattaforma, e le valutazioni che riceviamo sulla app lo testimoniano. Ci sentiamo assolutamente di consigliare la partnership con Too Good To Go anche ad altre attività per fare un passo concreto verso una gestione più responsabile e sostenibile del proprio business” conclude Noemi Cassaghi.

